Siamo tutti Caregivers
sabato 5 giugno 2021
Attualità della Legge 328/2000. Un'Agenda delle riforme
Attualità della 328: un’Agenda delle riforme
di Livia Turco (sintesi di welforum.it)
La pandemia ha messo drammaticamente in risalto la fragilità dei servizi sociali. Ci ha fatto toccare nella vita concreta delle persone quanto pesi la loro carenza, soprattutto nella vita delle persone vulnerabili. Abbiamo visto quanto questi servizi restino disomogenei sul piano nazionale. Abbiamo visto quanto le figure professionali sociali siano poco valorizzate, siano presenti in modo inadeguato rispetto alle condizioni di vita delle persone, quanto sia diffusa la loro condizione di precarietà. Insomma, la pandemia ci ha fatto constatare in modo concreto quanto sia attuale la 328/00, e quanto sia colpevole la mancata attuazione nei suoi punti fondamentali: la definizione del Piano Sociale Nazionale, dei Livelli Sociali Essenziali tesi a “promuovere le capacità delle persone di esprimere e di agire entro un sistema esigibile di diritti”; un Fondo Sociale Nazionale dotato di risorse congrue; un adeguato sistema di valutazione della qualità dei servizi erogati. La cultura della 328/000, la legge della dignità sociale, gli strumenti da essa previsti per la programmazione degli interventi, la pratica della co-progettazione, la valorizzazione del Terzo Settore, sono state ampiamente praticate dalle Regioni e dagli Enti locali, dando vita ad un welfare locale e comunitario che ha dimostrato capacità di resilienza e di innovazione. Tuttavia, esso ha sofferto della mancanza di risposte certe ed adeguate e di una programmazione nazionale attraverso lo strumento dei Lea. Questa mancata applicazione è stata la conseguenza del prevalere di una cultura dei Bonus e dei trasferimenti monetari che, inaugurata dal centrodestra, non ha avuto un adeguato contrasto da parte della sinistra. Il welfare italiano resta ancora oggi, in buona parte, il welfare della sanità e della previdenza con la mancanza del terzo pilastro che è il Welfare Sociale, il cui sviluppo era l’obiettivo della 328/2000. Dopo vent’anni resta dunque non solo l’attualità della 328/2000 ma anche la sua urgenza. Con le necessarie innovazioni.
A partire da essa può essere definita un’Agenda delle riforme in 5 punti:
ridefinire il ruolo del Soggetto Pubblico che deve tornare centrale per investire risorse e programmare, un Pubblico che sia Sollecitatore di Responsabilità verso l’inclusione ed il benessere sociale da parte di tutti gli attori economici e sociali e che costruisca accordi e relazioni tra i tre welfare oggi esistenti nel nostro paese: servizi sociali pubblici, welfare aziendale, Fondazioni Bancarie. Lo strumento può essere il Patto territoriale per il benessere sociale che sostituisca l’attuale Piano di Zona.
Definire, a partire dalla mobilitazione e dall’ascolto dei territori, un nuovo Piano Sociale Nazionale.
Definire i Livelli Sociali Essenziali a partire dalla riforma del Reddito di Cittadinanza, il potenziamento della assistenza sociale domiciliare, la costruzione di un piano per le persone non autosufficienti, l’attenzione alla personalità del minore ed alla sua famiglia, la presa in carico delle persone affette da problemi di salute mentale e di quelle coinvolte nella dipendenza dalle sostanze.
Promuovere l’integrazione socio-sanitaria, con un ruolo attivo del Ministero della Salute a valorizzare l’apporto dei servizi sociali e delle professioni sociali.
Promuovere la Comunità Competente per andare incontro ai soggetti più fragili, prenderli in carico, ma anche promuovere la loro partecipazione attiva alla vita della comunità. Definire AGORA’ in cui tutti i cittadini partecipano alla definizione delle politiche di cura del proprio contesto di vita e mettono a disposizione le loro competenze per realizzarle.
Un’Agenda delle riforme che si collochi entro una scelta radicale a favore di una società della cura e di una economia che valorizzi i Beni Comuni, con un forte investimento del pubblico. Un Welfare delle tre G: solidarietà tra Generi, Generazioni, Genti. Una società ed un welfare che promuovano la partecipazione attiva dei cittadini per rigenerare la politica e le istituzioni.
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