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sabato 24 aprile 2021
Pronto il Recovery Plan. Nasce un nuovo centro di eccellenza per le epidemie e la sanità diventa sempre più di “prossimità”. Più cure domiciliari e telemedicina ma anche nuovi ospedali hi-tech
Ma non solo, nel Piano prevista la costruzione di 380 ospedali di comunità e di 1.288 Case della Comunità, il potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico, la riforma degli Irccs, più borse per la medicina generale e le specializzazioni mediche. Per realizzarlo previsti 15,6 mld di risorse dal fondo Rrf a cui dovrebbero sommarsi circa 2,9 mld del Fondo complementare e 1,7 mld dal React Eu. Il testo pronto per l'esame finale del Consiglio dei ministri. IL PIANO
Case della Comunità, assistenza domiciliare, ospedali di Comunità, telemedicina, potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico, riforma degli Irccs, ammodernamento tecnologico degli ospedali, più borse per la medicina generale e le specializzazioni mediche, maxi piano di formazione sulle infezioni ospedaliere e istituzione di un centro di eccellenza per le epidemie.
Sono queste le direttirici del Recovery Plan italiano che il Governo si appresta ad approvare e per cui sono previsti 15,6 mld di risorse dal fondo Rrf a cui dovrebbero sommarsi circa 2,9 mld del Fondo complementare e 1,7 mld dal React Eu (questi ultimi però non sono indicati nel dettaglio).
Ecco tutti progetti del Recovery Plan
La missione Salute si articola in due componenti per un totale di risorse prese dal RRF di 15,6 miliardi:
1. Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale: gli interventi di questa componente intendono rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari;
2. Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale: le misure incluse in questa componente consentiranno il rinnovamento e l’ammodernamento delle strutture tecnologiche e digitali esistenti, il completamento e la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), una migliore capacità di erogazione e monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) attraverso più efficaci sistemi informativi. Rilevanti risorse sono destinate anche alla ricerca scientifica e a favorire il trasferimento tecnologico, oltre che a rafforzare le competenze e il capitale umano del SSN anche mediante il potenziamento della formazione del personale.
L’impatto sul PIL di questa missione è dell’1,1 per cento in tutto l’orizzonte temporale, con un effetto dello 0,5 per cento per la prima componente e dello 0,6 per cento per la seconda.
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